È iniziata la scuola!

Il 21 febbraio è iniziato l’anno scolastico 2022, che speriamo possa essere più tranquillo e produttivo dei precedenti.
Si vede che i ragazzi hanno voglia di vivere, anche dai numeri: i nuovi sono più che raddoppiati rispetto all’anno scorso. Sono sessantasette, di cui 20 ragazze, e pochissimi hanno deciso di non restare dopo la settimana di adattamento.
Vedendo da dove arrivano si rimane sempre colpiti: sono centinaia o migliaia di chilometri da casa… Da una parte questo dimostra che l’offerta della scuola è azzeccata, combinando residenza e formazione professionale e media, ma anche quanto sia povera l’Amazzonia, socialmente e economicamente.

Innovazione e ricerca

C’è una nuova serra alla scuola, ma è molto differente da quelle in cui coltiviamo peperoni e coentro (una specie di basilico locale).
É completamente isolata, mantenuta automaticamente a temperatura, luminosità e umidità costanti grazie a un sistema che va a energia solare. I pomodori non sono a terra (che neanche si vede perché è coperta da una specie di tatami), ma in vasi a sessanta centimetri dal suolo, così non c’è bisogno di chinarsi per i lavori. E non sono neanche in terra ma in fibra di cocco, ogni pianta con il suo sistema di irrigazione che porta anche il fertilizzante.
É un progetto di ricerca per metodologie agricole innovative finanziato della Denso, un gigante della componentistica auto molto presente a Manaus e che promuove attività per lo sviluppo del territorio. È stato sviluppato dall’Instituto de Conservação e Desenvolvimento Sustentável da Amazônia – IDESAM, in collaborazione con la EARA.
Coltivare in questa “clean room” evita malattie e insetti nocivi, grande problema nel nostro clima equatoriale e per cui normalmente si devono usare grandi quantità di pesticidi.
Con le persone di IDESAN lavorano quattro studenti della scuola, facendo una esperienza di lavoro veramente unica.

La pagina Facebook della scuola anche in italiano

La scuola ha rilanciato la sua pagina Facebook, che aveva dovuto abbandonare durante la pandemia. È in portoghese ed è indirizzata agli ex-allievi e genitori degli studenti.
Abbiamo pensato di creare una pagina Facebook in italiano per comunicare con gli amici della scuola in maniera più agile e continua.

Che ne dite? Qualunque vostro suggerimento è utilissimo.

Energia

Per finire una notizia buona e una cattiva: finalmente abbiamo raggiunto un accordo con la fornitrice di energia elettrica per l’estinzione di un debito che si era creato negli anni economicamente più duri della scuola.

La notizia buona è che non rischiamo più che ci taglino i fili (ma continuano le due/tre interruzioni alla settimana per guasti, sfortunatamente). Quella cattiva è che il bilancio mensile della scuola, già in difficoltà, si appesantisce ancora, e non di poco.

Sappiamo quante siano le esigenze in tutto il mondo: se qualcuno riuscisse ad aiutare anche noi (anche facendo conoscere la scuola ad altri) ne saremmo gratissimi. Per donare si può sempre passare attraverso i nostri amici dell’Associazione Gonzalo.

Situazione quasi normale…

Nella scorsa newsletter, a maggio, annunciavamo che i bambini della scuola primaria sarebbero rientrati a giorni. Eravamo troppo ottimisti. Di fatto le lezioni presenziali hanno ripreso solo questo 20 settembre, con gli alunni divisi in doppi turni per poter mantenere il distanziamento.

Anche così, la scuola ha ripreso la sua apparenza quasi normale (se non fosse per le maschere). Que alegria!

Intanto la scuola agricola continua i corsi e la convivenza…

La scuola come non l’abbiamo vista mai :)

Grazie ad Haroldo Nunes, di Manaus e grande amico della scuola, abbiamo un nuovo video per far conoscere la scuola. La Teçá Filmes ha usato un drone per le riprese e il risultato ha sorpreso anche noi!
Ma ancora più impressionante anche il racconto di Antônio Marcílio, ex allievo e ora professore, di come la scuola cambi la vita di tanti. In meno di tre minuti si capisce bene cos’è la scuola e quale sia il suo valore. Naturalmente parlano tutti in portoghese ma dovrebbero partire automaticamente i sottotitoli in italiano (se no cliccate nella rotellina dell’ingranaggio in basso a destra).

Darlete Sansereth (direttrice pedagogica) e Antônio Marcílio (professore di veterinaria) sulla scuola.

Abbiamo poi intervistato Joilton, un alunno Sateré-Mawé di 17 anni: dal suo racconto si possono intuire i sacrifici che fanno i nostri ragazzi e le loro famiglie per migliorare le proprie condizioni di vita.

Joilton Freitas

Se volete far conoscere la scuola a qualcuno, indirizzarli a questi video potrebbe essere il modo più semplice e efficace.

Coltivare in Amazzonia è così

A Manaus ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge.

Adesso non siamo nel periodo delle piogge (è tra dicembre e maggio) ma un paio di settimane fa alla scuola è “venuto giù il mondo”, anche rispetto agli standard di qui.

Alla fine le nostre strutture hanno subito dei danni… non è un caso eccezionale. È parte del costo di mandare avanti la scuola, purtroppo è difficile farlo capire alle istituzioni che finanziano progetti. Anche per questo sono tanto importanti i privati che donano alla scuola senza vincolare i loro contributi ad obbiettivi specifici.

Darlete alla prima convention di CdO Opere Sociali

Il 21 maggio 2021 la Scuola è stata invitata a fare un’intervento su educazione e povertà alla prima convention di CdO Opere Sociali, un gruppo internazionale di ONG di cui la Scuola fa parte e che aiuta molto la Scuola.

È iniziata la scuola

Tra Natale e Carnevale in Brasile si ferma un po’ tutto.

Da noi non è proprio così. Se non si curassero le parti comuni e i campi per qualche mese sarebbe impossibile riprendere. I ragazzi, a gruppi, fanno una decina di giorni durante le ferie lavorando per mantenere l’ambiente bello e funzionale.

Poi ci sono i non-ancora-iscritti. Per una decina di giorni anticipano la vita della scuola per vedere se fa per loro o no (e molte volte è “no”).

Finalmente, però, passa il Carnevale e comincia il nuovo anno scolastico.

Quest’anno i ragazzi sono 110, e torneranno a casa solo per Natale, virus permettendo… Ecco quelli del secondo e terzo anno, tutti sorridenti (evidentemente non sono ancora cominciate le interrogazioni…).

“Cara Amazzonia”

È uscita la lettera di Papa Francesco in seguito al Sinodo sull’Amazzonia dei mesi scorsi. Ci abbiamo trovato tante conferme al nostro lavoro:

  • Non ci serve un conservazionismo «che si preoccupa del bioma ma ignora i popoli amazzonici» (par. 8)
  • «Si possono cercare alternative di allevamento e agricoltura sostenibili, di energie che non inquinino, di risorse lavorative che non comportino la distruzione dell’ambiente e delle culture. Al contempo, occorre assicurare agli indigeni e ai più poveri un’educazione adeguata, che sviluppi le loro capacità e li valorizzi» (par. 17).

E degli inviti a stare all’erta:

  • «Non possiamo escludere che membri della Chiesa siano stati parte della rete di corruzione, a volte fino al punto di accettare di mantenere il silenzio in cambio di aiuti economici per le opere ecclesiali. Proprio per questo sono arrivate proposte al Sinodo che invitano a “prestare particolare attenzione all’origine delle donazioni o di altri tipi di benefici, così come agli investimenti fatti dalle istituzioni ecclesiastiche o dai cristiani” ». (par. 27)
    Noi non abbiamo mai percepito rischi di questo tipo. La nostra povertà ci è stata finora “madre e muro”, come ha ricordato il Papa, ma meglio vigilare.
  • «Il dialogo non solo deve privilegiare la scelta preferenziale per la difesa dei poveri, degli emarginati e degli esclusi, ma li considera come protagonisti. Si tratta di riconoscere l’altro e di apprezzarlo “come altro”, con la sua sensibilità, le sue scelte più personali, il suo modo di vivere e di lavorare. Altrimenti il risultato sarà, come sempre, “un progetto di pochi indirizzato a pochi”».

Non è una lettura leggera, ma vale la pena. Se alcune sottolineature possono sembrare esagerate a noi italiani, tenete conto che qui il capitalismo mostra spesso la sua natura più rozza e miope. In nome del profitto abbiamo visto (anche in questi anni) disastri ambientali e umani inimmaginabili.